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GHAZAL N.16

From IQBAL

Oh Dio! bello è senza dubbio questo Tuo mondo mutevole,
Ma perché la gente disprezza il vero, l’onestà, la saggezza?
Sebbene i ricchi e gli opulenti mettano Dio dalla loro parte,
Perché gli uomini considerano l’europeo come un signore?
Tu non concedi un filo d’erba agli uomini di talento, ahimé,
L’europeo concede a piene mani acri di terra agli sciocchi.
Con carne e vino rubino il gregge fedele si nutre in chiesa,
Nulla nella moschea, se non sterili sermoni e vani compiti.
I Tuoi ordini sono giusti, ma i miei devono essere spiegati,
Con le spiegazioni il Corano viene ridotto ad uno Zand!
Il paradiso che è Tuo, quale essere mortale l’ha mai visto?
In Europa ogni villaggio è molto somigliante al paradiso!
A lungo i miei pensieri si sono indirizzati al firmamento,
Ora rinchiudili, Ti prego, o Dio, nelle caverne della luna!
A me fu concessa la saggezza che Tu desti ad ogni angelo,
Di polvere sono, ma non vi sono in me legami con la terra.
Il povero è preso da Dio, non dall’oriente o dall’occidente,
La mia casa non è a Delhi, o ad Isphahan o a Samarqanda!
Dico tutto ciò che ritengo giusto e vero senza alcun timore,
Non sono lo sciocco della moschea, né il figlio della civiltà.
Considero allo stesso modo sia chi mi ama sia chi mi odia,
Ché non posso chiamare miele ciò che è amaro come fiele.
È difficile per un uomo di pensiero e amante della verità,
Scambiare un cumulo di rifiuti per il monte Demavend.
Silente io sono anche nelle fiamme del fuoco di Nimrod,
Sono un fedele musulmano,non un seme di mostarda!
Pieno di ardore, dallo sguardo amoroso,sono attento a tutti,
Disponibile e contento, aperto di cuore e di mente io sono.
Anche se in catene, il mio cuore è libero, povero e felice,
Nessuno può privarmi, nonostante tutto, del mio sorriso!
Di fronte al Signore Iddio Iqbal non può stare in silenzio,
Potrebbe qualcuno chiudergli quella bocca poco prudente!