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145. GABRIELE E SATANA

From IQBAL

Gabriele
O antico compagno! Come va il mondo terreno?

Satana
Dolore e passione, pena e affanno, ricerca e desiderio.

Gabriele
Ogni ora nell’alto delle sfere celesti si parla di te;
Non è possibile ricucire lo strappo della tua veste?

Satana
Oh, Gabriele, tu non conosci nulla di questo segreto.
Spezzandosi, mi ha dato alla testa la coppa di vino.
Ora qui, nel cielo, mai più potrei, mai più rimanere.
Com’è silente questo mondo, senza case né strade!
Io dalla cui disperazione deriva la vampa del mondo
Non potrei dire ‘dispera’ anziché ‘non disperare’.

Gabriele
Con il tuo rifiuto hai rinunciato ad un posto sì elevato.
Al cospetto di Dio che figura hai fatto fare agli angeli!

Satana
Per il mio coraggio in un pugno di terra è nato il gusto.
Le mie ribellioni sono l’ordito della veste della ragione.
Dalla riva tu vedi solamente la lotta tra il bene e il male;
Chi prende gli schiaffi dell’uragano? Tu forse, o non io?
Impotenti sono Khizar la guida, ed Elia il profeta,
Ma le mie tempeste sono oceani, mari, fiumi decuplicati.
Se mai tu fossi, un giorno, in privato con Dio, chiediGli:
‘Chi ha colorato di rosso vampante la storia di Adamo?’
Nel cuore di Dio io sono una spina che punge acremente
Ma tu non fai che cantare:Allah hu, Allah hu, Allah hu.