Actions

19. GHAZAL N.1

From IQBAL

A’la Hazrat Shahid Amir al-Muminin, Nadir Shah Ghazi,diede
all’Autore il permesso di compiere un pellegrinaggio al santuario di
Hakim Sana’i Ghaznavi.Questi pochi pensieri sparsi furono scritti
nel novembre 1933 a ricordo di quell’evento in imitazione di una
famosa qasidadel poeta (Nota dell’A.)
“giungiamo sulle orme di Sana’i e di ‘Attar”
La vastità della natura non può contenere il mio dolore,
Vano è forse andare vagando per deserti, o mia pazzia!
L’Io può distruggere questa magia di colori e di odori,
Ma né tu né io possiamo comprendere o capire l’Unità.
Guarda, o svanito, la luce di Dio è la fonte della natura,
Ché dalle proprie onde il mare non può essere separato.
Nella gara tra scienza e conoscenza è l’errore della fede
Ché pensa che il cappio di Hallajpossa esserle rivale!
Sia al governo che nella schiavitù i puri seguaci di Dio
Devono essere soddisfatti, se vogliono esserne salvati!
Non invidiare, o Gabriele, la mia condizione di estasi,
Ai fedelivan bene preghiere, rosari e pellegrinaggi.
Molte taverneho frequentato in oriente e in occidente,
Nessun coppiereho visto qui, vino senza gusto laggiù!
Non c’è vino in Iran, non ne è rimasto pertutta la terra.
Quei poveri fedeli che hanno distrutto troni di re e regni,
Lo stesso sceicco dell’haramintento a rubare e vendere,
Le coperte di Abuzar, gli stracci di Avais, i teli di Zahra.
Alla giustizia del Signore Israfilha porto i miei lamen ti,
Troppo presto questo servo ha gridato alla resurrezione.
Giunse una voce: che cos’è questo grido di resurrezione?
Mentre i cinesi sono in adorazione, i meccani dormono.
La coppa della civiltà è colma fino all’orlo del vino del no
Ma dalle mani del cop piere non si versa il vino della fede.
Nascoste nelle corde più recondite del violino, si sentono
Le lamentazioni dell’Europa nei toni bassi dello strumento.
Da quelle acque si solleva quell’onda che avanza rapida e
Che distruggerà il nido in cui sono stati allevati i caimani!
Che cos’è la schiavitù? la perdita di amore per la bellezza,
La bellezza, tutto ciò che gli uomini liberi chiamano bello!
Non riporre fiducia negli occhi ingannevoli degli schiavi,
Nel mondo fidati solo degli sguardi di chi è libero e forte!
Diventa signore solo colui che oggi con il proprio coraggio
Pesca dalla risacca del mare del Tempo la perla del domani.
I vetrai europei riescono a fare uscire l’acqua da una pietra,
La mia alchimia può rendere il vetro duro come un granito!
Il faraone ha complottato fino ad ora contro me e complotta
Ma quale nocumento? c’è in me la mano bianca di Mosè!
In quale direzione si dirige dall’immondizia quella scintilla
Che la Giustizia ha fatto nascere per illuminare le vastità?
L’amore, che è consapevolezza di sé e conoscenza di sé,
L’amore non teme di stare ai cancelli di Cesare o Cosroe.
Non mi meraviglierei se io raggiungessi la luna o le Pleiadi
Perché mi sono legato saldo alla sella del mio Signore!
Egli, il Primo e Ultimo Inviato,Signore del Tutto, Bellezza,
Datore di un grano di polvere sino allo splendore del Sinai.
Nell’estasi della vista d’amore, Egli è il Primo e l’Ultimo,
Egli Corano, Egli il Libro, Egli il Verbo, Egli il Capitolo.
Non andrei lìa pescare perle per rispett o al poeta Sana’i,
Ora in questo mare rimangono milioni di perle e tulipani.