Actions

122. LA MOSCHEA DI CORDOBA

From IQBAL

(Scritta in Spagna, nella moschea di Còrdoba)
Una catena di giorni e notti, creatrice di eventi,
Una catena di giorni e notti, fonte di vita e morte,
Una catena di giorni e notti, filo bicolore di seta,
Con cui l’Essenza intesse la veste degli attributi.
Una catena di giorni e notti, lamento di armonia,
Con cui l’Essenza rivela le tonalità del cosmo.
Mette alla prova te, mette alla prova ancora me,
Una catena di giorni e notti, crogiolo del mondo.
Se tu fallisci alla prova, se io fallisco alla prova,
Morte è il tuo destino, morte pure il mio destino.
Che altro significato hanno le tue notti e giorni?
Uno scorrere del tempo privo di giorni e di notti!
Effimeri e transitori sono tutti i miracoli dell’arte,
Incostante è l’opra del mondo, sempre incostante.
Morte è il Primo e l’Ultimo, l’Intimo e l’Esterno,
Sia nuovo o vecchio il disegno, la mèta è la morte!

Eppure in quel disegno si cela un colore d’Eterno,
Opera fatta dalla mano di un qualche uomo di Dio.
L’opera dell’uomo di Dio riceve luce da Amore,
Amore è fonte di vita, su di lui la morte è divieto.
Rapido o lento che sia il fluire lungo del Tempo,
L’Amore stesso è un torrente che resiste a torrente.
Nel calendario d’Amore, oltre al tempo che scorre,
Ci sono altri tempi che non hanno un proprio nome!
Amore è il respiro di Gabriele, è il cuore del Profeta.
Amore è messaggero di dio, Amore è parola di Dio!
È per ebbrezza d’Amore che brilla il volto della rosa.
L’Amore è il primo vino, è la coppa dei cuori nobili!
L’Amore è il custode del tempio, è il capo di eserciti,
L’Amore è un antico viandante che ha mille dimore!
Per il plettro d’Amore risuonano le corde della Vita,
Dall’amore provengono la luce e il fuoco della Vita.
O tempio di Còrdoba! Dall’Amore deriva la tua vita,
Amore è l’Eternità che non conosce andare o essere!
Sia colore o sia un sasso, liuto che sia o voce che sia,
Dal sangue del cuore deriva il miracolo dell’Arte!
Una goccia ardente di sangue muta la pietra in cuore,
Dal sangue del cuore è voce, passione, gioia e canto.
Il tuo spazio scalda il cuore, il mio canto arde il petto,
Da te la presenza di cuori, da me lo sbocciare di cuori.
Il petto di Adamo non è minore del trono del cielo,
Anche se il confine di quel pugno di polvere è il cielo.
E che, anche se gli angeli si genuflettono in preghiera,
Possiedono forse il fuoco degli uomini che pregano?
Io sono un pagano figlio d’India, guarda la mia brama,
Nel cuore canti e preghiere, sul labbro canti e preghiere.
C’è passione nella mia melodia, passione nel mio liuto,
Nelle mie vene e sangue c’è il grido “Allah è grande!”.

La tua Maestà e Grazia sono prova di un uomo di Dio,
Egli è maestoso e grazioso, tu più maestoso e grazioso.
Il tuo edificio è possente, le tue colonne innumerevoli,
Sono come una folla di palme nel deserto della sera.
Sulle tue mura e sui tetti c’è la luce della valle del Sinai,
Sul tuo minareto il trono alto e splendente di Gabriele.
Mai scompariranno i musulmani perché nei loro azan
Si manifestano i segreti di Mosé e quelli di Abramo.
Per lui la terra non ha limiti, il suo cielo non ha confini,
Tigri, Danubio e Nilo sono onde che vanno al suo mare.
Miracolosi sono i suoi tempi, meravigliose le sue storie,
All’èra vecchia e vetusta egli diede il segnale di addio.
Coppiere di uomini raffinati, cavaliere di pura passione,
Il suo vino è puro, la sua scimitarra di acciaio tenace.
Un guerriero armato e protetto dalla corazza La Allah,
All’ombra delle spade armato e protetto dal La Allah.

In te, nelle tue pietre si manifesta il segreto del credente,
Il palpito dei suoi giorni di fuoco, l’ardore delle sue notti.
La sua alta posizione, i suoi pensieri sublimi come monti,
La sua gioia, il suo ardore, la sua umiltà, il suo orgoglio.
La mano del fedele che crede è simile alla mano di Dio,
Vittorioso, creatore, possente, benefico, forte, dominante.
Fatto di polvere e di luce, creatura divina, fatta di purezza,
Il suo fiero cuore è incurante di entrambi i due mondi.
Poche sono le sue speranze terrene, sublimi i suoi ideali,
Accattivanti sono i suoi modi, accarezzante il suo sguardo.
Gentile respiro la sua parola, caldo respiro la sua ricerca,
In guerra o in pace, cuore puro, condotta e coscienza pura.
Il centro del compasso di Dio è la fede sicura dell’uomo,
E tutto l’universo è solo miraggio, vacuità, capriccio, mito.
Lui è la mèta della Ragione, Lui è il prodotto dell’Amore,
Lui il fuoco degli uomini nei vasti orizzonti della creazione.

Sacrario degli amanti dell’arte! e potenza visibile della fede,
Hai un tempo reso sacra la terra d’Andalusia come Mecca.
Se, sotto questi cieli, dimora qualcuno tuo pari in bellezza,
Esiste solo nel cuore dei musulmani e in nessun altro luogo.
Quegli uomini giusti e valorosi! quegli arabi forti cavalieri,
Modelli di nobile carattere, portatori di fede e credi certi,
Il cui dominio e il cui imperio rivelò quest’umile simbolo:
“La povertà è il regno dei saggi, non gloria e fasto regale”.
I loro sguardi educarono i popoli di Occidente e di Oriente,
All’oscurantismo d’Europa la loro saggezza mostrò la via.
Ancor oggi il loro sangue scorre nella gente dell’Andalusia,
Cuori felici e amicizia calda, le loro fronti semplici e serene.
Ancor oggi in questo paese scintillano gli occhi di gazzelle,
Ancor oggi occhi nerissimi entrano nel cuore come frecce.
Ancor oggi il profumo dello Yemen permane nelle brezze,
Ancor oggi i colori del Hijaz permangono nelle melodie.

Cielo è la tua terra agli occhi viandanti delle stelle e pianeti,
Ahimè, per molti secoli il tuo spazio rimase senza l’azan.
In quale vallata si è perduta, in quale località remota o sosta
Si trova o si aggira la dura carovana dell’Amore senza pace?
La Germania vide molto tempo fa il tumulto della Riforma,
Che non lasciò in nessun luogo una traccia d’antichi modi.
La castità dei preti diventò parola falsa e favola leggendaria.
E la nave del pensiero corse fragile e più leggera sulle onde.
Anche l’occhio della Francia vide la Rivoluzione grandiosa
Che trasformò ad un tratto tutto il mondo dell’Occidente.
La nazione, erede di Roma, al vecchio e disuso paganesimo
Ha sostituito anch’essa il gusto puro del rinnovamento.
Nello spirito dei musulmani c’è oggi quella stessa ansia,
La lingua non può ridirlo perché è questo un segreto di Dio.
Guardate, cosa è che sorge dal fondo del mare e sommuove,
Guardate, cosa è che cambia e tramuta la cupola azzurra?

Sulle vallate dei monti si annega una nube crepuscolare,
Il sole al tramonto ha lasciato un mucchio di rossi rubini.
Semplice e dolente risuona il canto della ragazza del paese,
Per la barca del cuore simile a un torrente è l’età giovanile.
O acque del Guadalquivir! Lungo le tue rive un qualcuno
Osserva il sogno di altri tempi lontani nelle spire del Tempo.
Ma un mondo nuovo è ancora nascosto nel seno del Destino.
Nei miei sguardi scintilla la sua alba svelata di quel tempo.
Se io togliessi il velo dalla maschera dei miei puri pensieri
Non sopporterebbe il Franco l’ardore forte del mio canto.
Morte è quella vita nella quale non ferve rivoluzione alcuna,
Per i popoli la vita dell’anima è lotta di rivoluzione e rivolta.
Simile ad una spada, nella mano del destino, è quel popolo
Che in ogni tempo o èra sa tenere in conto le proprie azioni.
Senza il sangue del cuore incompleti sono tutti quei disegni,
Senza il sangue del cuore triste malinconia diventa il canto!